Dal Gazzettino del 18/01/2009
Pd, sì alle primarieanche senza alleati
Zanin e Chiarotto, sfida l’otto marzo
Pordenone Nessuna deroga. Gli ordini che arrivano da Roma devono essere rispettati. E così il Partito Democratico della provincia, riunito l’altra sera in assemblea, dovrà tenere le primarie. E poco importa se i potenziali alleati (Cittadini, Italia dei Valori e Psi) non hanno alcuna intenzione di sottoporsi alla prova pre-elettorale. Il Pd, insomma, ha stabilito la data nella quale Giorgio Zanin e Sergio Chiarotto, gli unici due candidati che hanno consegnante le proprio candidature, si sottoporranno al voto interno l’8 marzo. «È quanto abbiamo deciso trale altre cose l’altra sera - ha spiegato la segretaria, Francesca Papais - con un voto praticamente all’unanimità». Unica astensione quella di Fabrizio Venier. Si tratta, quindi, di uno strappo rispetto alle posizioni degli alleati visto che nel corso dell’incontro che si era tenuto a metà settimana le posizioni emerse erano differenti. «L’otto marzo - tiene a precisare Francesca Papais - si faranno le primarie di partito, ma se dal tavolo delle trattative emergerà da parte degli alleati la volontà di partecipare con candidati propri, le primarie diventeranno subito di coalizione. Da parte nostra, dunque, c’è tutta la disponibilità alla collaborazione. Di fissato c’è solo la data». In ogni caso se il Pd si confronterà "da solo" il vincitore sarà il candidato alle provinciali del Partito Democratico e se gli alleati rinunceranno al confronto elettorale interno o accetteranno il nome, oppure andranno da soli, esattamente come farà la squadra di Veltroni. Ma dall’assemblea sono emerse anche altre indicazioni che sono poi state inserite nel documento. Uno dei punti forti ha riguardato, infatti, la totale contrarietà alla realizzazione del nuovo ospedale di Pordenone con la formula della finanza di progetto, ossia con la partecipazione dei provati al 50 per cento del capitale (80 milioni di euro). Una posizione, quella approvata l’altra sera, che va a sommarsi al documento già votato dal Pd che bocciava in toto la scelta del centrodestra di cambiare il sito. A votare il documento dell’altra sera anche il sindaco Sergio Bolzonello che durante il dibattito si era espresso per un nuovo tentativo per sospendere le primarie. Alla fine, comunque, il sindaco ha chiesto e ottenuto di inserire nel documento anche alcune posizioni sul fronte delle crisi economica e sulla ricette che Governo e Regione dovrebbero adottare per cercare di arginarla. Il sindaco, votando il documento, ha anche accettato la contrarietà per la realizzazione dell’ospedale alla formula della finanza di progetto. «Ho anche sottolineato però - ha spiegato lo stesso Bolzonello - che quel passaggio su un documento che doveva avere altri scopi, non aveva senso. Come la pensa il sottoscritto sul fronte del nuovo ospedale lo sanno tutti». C’è infine un altro dato politico emerso l’altra sera e che riguarda proprio l’area che rappresenta uno dei candidati, Giorgio Zanin. Mentre il sindaco si è detto contrario alle primarie (pur avendole alla fine accettate), Zanin ha espresso un parere diverso. «Temere questo appuntamento non è un buon servizio al partito, tanto meno in questa fase delicata della vita politica italiana. Occorre piuttosto che unitariamente tutto il partito colga questa occasione per diventare sempre di più ciò che ha detto di voler essere
Nessun commento:
Posta un commento