Dal sito “Democratica”
Ore 10,46 – “C’è la possibilità di fare una buona
Assemblea dall’esito condiviso. Adesso è importante lavorare insieme contro un
governo nettamente caratterizzato a destra”. Lo ha detto il coordinatore della
segreteria Pd, Lorenzo Guerini, arrivando
all’Assemblea del partito. “Una resa dei conti? Assolutamente no”, ha aggiunto.
Ore 12:00 – Iniziata la diretta dell’Assemblea del
Pd. In apertura il vicepresidente Domenico De Santis ha invitato a un minuto di
silenzio per le vittime sul lavoro, mentre Walter Verini è intervenuto per
ricordare MassimoD’Antona, di cui domani ricorre il diciannovesimo
anniversario della morte.
Ore 12:05 – “Abbiamo all’ordine del giorno le
dimissioni del segretario e i necessari adempimenti previsti dallo Statuto. In
molti hanno però chiesto di discutere della situazione politica, spostando
l’odg previsto per oggi alla prossima Assemblea del Pd. All’unanimità come
ufficio di presidenza abbiamo deciso di accettare questa proposta, che pertanto
metto in votazione”. Lo ha detto, tra qualche brusio, il presidente
dell’Assemblea del Pd, Matteo Orfini, in apertura dei lavori.
Al termine della
votazione, Orfini ha dichiarato approvata la proposta a maggioranza con 397
voti a favore, 221 contrari e 6 astenuti.
Ore 12:20 – Il segretario reggente del Pd Maurizio
Martina, dopo il voto sullo spostamento dell’odg, svolge il suo
intervento di apertura iniziando dall’analisi della situazione politica attuale,
a partire dalla sconfitta del Pd.
“Occorre ripensare
noi stessi – ha detto -. Il motto “nessuno escluso” deve rimanere il nostro
faro, e l’art. 3 della Costituzione resta il fondamento del nostro impegno”.
A proposito dell’alleanza Lega-M5S, per il segretario reggente del Pd “il contratto di governo
è un libro a metà tra un racconto dei sogni e uno degli orrori”, ma, ha aggiunto,
“commetteremmo un grave errore a pensare di reagire a quello che accade
lanciando solo anatemi. Fa riflettere – ha aggiunto – il fatto che chi ha
combattuto con forza la nostra riforma costituzionale oggi non si faccia
sentire di fronte a tutto questo”.
“Sappiamo – ha
aggiunto – che c’è una geografia del risentimento che sta scombinando
antiche certezze. Il nostro compito è davvero quello di costruire
l’alternativa. Rimango convinto che fosse giusto sfidare il Movimento 5 Stelle
su questioni di merito, avremmo reso più’ evidenti le contraddizioni e i limiti
che oggi vediamo nero su bianco. Quale idea della democrazia hanno se riducono
tutto a un contratto di tipo privatistico tra due leader? Quale idea di
democrazia hanno se si presuppone che gli eletti siano lì per il proprio
partito e non per il Paese?”.
“Faremo un
congresso anticipato – ha detto Martina -, sarà un congresso importante.
Lavoriamo insieme per portare in maniera unitaria e forte questo partito a
quell’appuntamento”.
“Se tocca a me,
anche se sono solo poche settimane, tocca a me – ha aggiunto – Non uso parole a
caso e quando dico collegialità’. So benissimo che costa fatica, ma io so che
questo e’ un lavoro da fare, in particolare in questo momento”.
Subito dopo il
voto sul rinvio del voto su segretario e congresso alla prossima assemblea,
Matteo Renzi ha lasciato l’Ergife. Poco dopo anche il premier Paolo Gentiloni
ha lasciato l’Assemblea.
Ore 14:00 – “Lo spettacolo indecente offerto da M5S
e Lega non basterà a rimetterci in piedi”, ha detto Gianni
Cuperlo nel suo
intervento perché, ha aggiunto “a essere sconfitta è stata un’intera classe
dirigente. Per questo non bastano le dimissioni di uno”.
“Renzi ha detto
“meglio essere divisivi e mandare avanti il Paese che tenere tutto fermo”, io
credo che qui ci sia la ragione della nostra sconfitta, l’aver diviso il nostro
campo”.
Per Cuperlo “il
tema non è un nome ma la proposta. Nessuno di noi è innocente ma l’opera enorme
che ci attende è rifondare la nostra idea di politica. Ci serve un congresso
vero e una guida legittimata che Maurizio Martina può interpretare
bene. Per questo serve un segretario che non faccia un altro mestiere”.
14:30 – E’ la volta dell’intervento di Andrea
Orlando, il leader della minoranza dem, che subito esordisce: “Non mi
riempie di orgoglio che il Pd sia stato spettatore inerte della saldatura tra
populisti e destra”.
“Sottolineare lo
scarto tra i fatti e le promesse di M5S e Lega sarà utile, ma proprio perché
non riusciranno a mantenere ciò che hanno promesso in campo economico,
acuiranno l’azione nel campo dei diritti civili e della giustizia. E qui lo
dico, sono rimasto l’unico in Cdm a invocare la necessità di approvare la
riforma del diritto penitenziario”.
“Serve un
congresso vero – ha aggiunto Orlando -. Non mi fanno paura i gazebo, ma i
gazebo stavolta non bastano. Serve una discussione profonda”.
“Io credo che oggi
sarebbe servito eleggere un segretario” ha detto ancora Orlando, e commentando
la notizia secondo la quale una parte dei membri dell’assemblea starebbero
lasciando la sala per far mancare il numero legale, scegliendo quindi di non
votare la relazione di Martina, Orlando ha detto: “Sarebbe uno scenario ben
peggiore della conta che abbiamo scelto di non fare. Un errore di cui chi lo
compire si assume la responsabilità”.
Ore 16:15 – Matteo Orfini pone in votazione la
relazione del segretario reggente Maurizio Martina. La relazione è approvata
con 294 voti favorevoli, 8 astenuti e nessun contrario.