mercoledì 31 dicembre 2025

NOTIZIE DAL REFERENUDM COSTITUZIONALE SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI

 LA COSTITUZIONE SOTTO ATTACCO: FIRMIAMO PER PRETENDERE UN REFERENDUM VERO SULLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE

Il governo prova a chiudere la partita in fretta visti i sondaggi che danno i NO in netta rimonta. Anticipare, come vorrebbe fare, il referendum sulla separazione delle carriere a inizio marzo non è una scelta tecnica, ma una manovra politica: ridurre il tempo del confronto pubblico per evitare che emerga con chiarezza quanto questa riforma sia inutile per la giustizia e pericolosa per l’equilibrio democratico.
Ma il copione non è più sotto il controllo di Palazzo Chigi. Il 19 dicembre quindici cittadini hanno fatto saltare i piani della maggioranza, avviando la raccolta di 500 mila firme per chiedere il referendum confermativo, come previsto dall’articolo 138 della Costituzione. Magistrati in pensione e avvocati che hanno deciso di metterci la faccia e di difendere la Carta.
Questa riforma non migliora la giustizia, non accelera i processi, non tutela i diritti dei cittadini. Serve invece a riequilibrare i rapporti di forza a favore della politica, rendendo i governi, di qualunque colore, più protetti dalle inchieste e dal controllo giurisdizionale. Non a caso il governo tenta di accorciare i tempi, ridurre il confronto pubblico e arrivare al voto prima che un dibattito serio possa crescere nel Paese.
LA RACCOLTA FIRME HA UN OBIETTIVO CHIARO E PROFONDAMENTE POLITICO:
👉 allargare la partecipazione democratica,
👉 garantire tempi adeguati di informazione e discussione,
👉 impedire forzature del governo sui tempi e sulle modalità del voto referendario.
È fondamentale chiarirlo: non si vota per il SÌ o N0 alla separazione delle carriere. Ma si firma per pretendere un referendum vero, non piegato alle esigenze di chi governa. Significa rivendicare il diritto dei cittadini a capire, discutere e decidere consapevolmente su una modifica profonda della Costituzione e degli equilibri tra i poteri dello Stato.
Servono 500 mila firme. È una sfida impegnativa, ma possibile. Bastano due minuti per dire che la Costituzione non si cambia di corsa, né in silenzio, né contro i cittadini.
PARTECIPIAMO. FIRMIAMO. VOTIAMO.
LA DEMOCRAZIA SI DIFENDE SOLO ESERCITANDOLA.
SI PUÒ FIRMARE ONLINE, CON SPID O CIE, SUL SITO UFFICIALE DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA:

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