giovedì 28 marzo 2019

COMUNICATO SERIVIO IIDRICO INTEGRATO - LTA/HYDROGEA

BASTA GIOCHI DI POTERE SUL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

“Un Centrodestra pasticcione, fa pagare ai cittadini la confusione e l’atteggiamento di sudditanza verso il sindaco di Pordenone”.
Lo afferma il consigliere comunale di Cordenons Domenico Pepe, che così prosegue. “Insieme al segretario provinciale Zanin abbiamo ascoltato i gruppi consiliari del partito di alcuni comuni ed è chiaro che il centrodestra ha combinando un bel pasticcio. Infatti, ad un solo anno dall’approvazione dell’ordine del giorno per uscire dalla gestione integrata dell’acqua di LTA, le amministrazioni comunali di Cordenons, Fiume Veneto, Fontanafredda e Cavasso Nuovo – tutte di marca centrodestra - si sono trovate a decidere la revoca delle precedenti delibere per rimanere con il gestore LTA. Tutto questo per non essere stati capaci di integrare anche Hydrogea verso la fusione contemporanea dei tre soggetti gestori. Un vergognoso dietrofront che rivela la mancanza di idee e competenze e che costerà ai cittadini quantomeno le spese legali del recesso oltre a rendere più complicata la fusione che tutti auspicano. La cosa più strana è poi la motivazione addotta ad esempio dal sindaco di Cordenons, che imputa di fatto il cambio di strategia alla regia di Pordenone. Come se il sindaco Ciriani, in barba all’indipendenza di azione che dovrebbe avere Hydrogea, avesse diretto tutta questa operazione.”

“A Fiume Veneto in ben tre consigli il PD -dichiara Padoani, capogruppo del PD fiumano - aveva avvertito di una scelta errata nei modi e nella sostanza salvo poi ritirare tutto quando si è capito l’impraticabilità della scelta di fronte al Tribunale Superiore delle Acque.”

“A Fontanafredda – dichiara Del Tedesco, consigliera comunale del PD - l'amministrazione comunale aveva ingaggiato una battaglia contro Lta in nome della territorialità dell' “acqua di Fontanafredda” e dei mancati investimenti. Investimenti che invece ci sono stati anche se nel " silenzio mediatico" dell'amministrazione probabilmente dovuto alla volontà di adombrare la precedente scelta adottata per motivi puramente politici, privi di visione e strategica."


“Questo pasticcio - conclude Zanin segretario provinciale del PD - suona in strana sintonia con i balletti a cui assistiamo sul fronte nazionale, dove non si comprende ancora se la TAV si farà; innumerevoli opere sono ferme per una politica dell’oggi che non riesce a definire un indirizzo di prospettiva, dove insomma le cose si fanno e si disfano senza pensare ai danni e a chi li paga. Quello che sta accadendo nel territorio pordenonese è l’emblema di una modalità inconcludente di amministrare il bene pubblico.”

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