Consiglio
Comunale del 09.8.17 – punto 2
Sig.
Sindaco, sigg.ri della Giunta e del Consiglio, che dire di questa
vicenda molto poco edificante?
Lei
sig. Sindaco e la sua maggioranza avete allestito una procedura che
ottempera solo formalmente al rispetto della legge.
Per
dirla in parole più schiette, avete tradotto in modo
ineccepibilmente burocratico la messa in scena che Loris Moro aveva
invece improvvisato ed interpretato in carne ed ossa.
Questo
con due obiettivi leciti e sostanziali: ottemperare formalmente alla
legge regionale sulla rappresentatività di genere negli organi
istituzionali e quindi non incorrere nelle difficoltà in cui si era
trovata la giunta Peruch, e nel contempo salvare gli equilibri di
maggioranza dando il dovuto riconoscimento alla lista IL PONTE che
era in coalizione con voi e che evidentemente non aveva la
disponibilità di alcuna consigliera.
In
questo modo, Carlo Bolzonello ha sbaragliato
ben 11 candidate senza colpo ferire.
Alla faccia delle pari opportunità, un colpo da maestro per uno non
che non aveva neppure firmato un accordo elettorale e che neppure si
era candidato!
Complimenti
assessore Bolzonello, non c’è donna che la eguagli per competenze,
affidabilità, esperienza. Per un incarico esterno non ci sono più
eventuali incompatibilità paventate in caso di candidatura? Sta di
fatto che solo Carlo Bolzonello ha ottenuto quel posto per il quale
erano state richieste caratteristiche tali che non hanno eguali tra
tutti gli altri assessori.
Facciamo
un esempio: che competenza ha l’amico l’assessore Taiariol su
attività produttive ed innovazione? C’è la comprova di un suo
curriculum che confermi tale obiettività? Oppure la signora
Filipetto relativamente alla sicurezza?
Ma
poniamoci una domanda a monte: un assessore deve avere effettivamente
tutte queste competenze specifiche e così approfondite? Noi abbiamo
capito che quello che è stato richiesto per l’assessorato alle
politiche sociali, cultura ed associazionismo e quindi che doveva
avere una donna, non vale per altri, residenza compresa (Taiariol è
residente a Roveredo in Piano e Feltrin a Sacile). E quindi alle
donne viene richiesto molto di più che agli uomini in politica come
in altri settori.
In
realtà, a ben rileggere lo Statuto Comunale (e la legge),
l’assessore si configura come un semplice “delegato”
del Sindaco - che è il vero capo dell’Amministrazione Comunale –
e le deleghe si attribuiscono per delle competenze limitate. Queste,
per consuetudine e funzionalità, si suddividono in materie ed
ambiti di intervento comunale. Ma la responsabilità è sempre in
capo al Sindaco, che assume in se la rappresentanza generale del
Comune.
Pertanto,
il requisito fondamentale di un assessore è di
avere la fiducia del Sindaco,
mentre il grado di competenza richiesto si limita a quella di
contribuire al lavoro della Giunta e seguire i lavori degli uffici
preposti che devono applicare appunto le direttive della Giunta.
In
questa vicenda pertanto, sarebbe stato meglio e più onesto ribadire
l’aspetto fiduciario piuttosto che una falsa ricerca di
strabilianti competenze che avrebbe avuto, solo nel piccolo mondo di
Fontanafredda, l’assessore Bolzonello.
Questa
è la dimostrazione lampante di come si riesca, se si vuole, a
costruire un atto amministrativo su una scelta già fatta, cosa che
purtroppo può avvenire anche in altri settori, specialmente negli
appalti pubblici, ogni giorno in varie situazioni. Il mio riferimento
è ovviamente di ordine generale e non alludo a nessun esempio
locale.
La
verità è che l’obiettivo era probabilmente personale per Carlo
Bolzonello che voleva anche lui “tornare“ e per il Sindaco lo era
la salvaguardia degli equilibri di coalizione ed il mantenimento di
un patto, in quanto fondamentale per la tenuta di una maggioranza.
Anche di questo si è fatto tesoro della precedente esperienza
amministrativa.
Quindi
tutto comprensibile e rientrante in una logica molto “terrena” di
mediazioni e compromessi che non danno scandalo a nessuno se fatti in
modo onesto e trasparente.
Tuttavia rimangono alcune
conseguenze amare ed incontrovertibili:
1)
lo schiaffo fatto al genere femminile: se la ricerca era la
competenza, erano 11 e tutte così incompetenti? E la competenza si
chiede solo nel caso in cui si ricerchi un’assessora e non un
assessore? Oppure le donne di questo caso sono state “usate” per
scegliere un predestinato?
2)
l’elusione della legge regionale con una ricerca pubblica di
qualcosa che non era il vero obiettivo. Se a rigore di norme e
statuti, è il rapporto fiduciario il vero obiettivo, si vuole forse
smentire con questo esperimento la valenza di una legge regionale che
impone di raggiungere tali equilibri di genere? Il dibattito e le
divergenze anche sulla nuova legge elettorale regionale lo potrebbero
far presupporre;
3)tra
i tanti candidati presenti nelle liste dell’attuale maggioranza,
nessuno si era posto prima il problema di armonizzare e definire le
eventuali cariche da coprire anche con adeguate candidate? Se ciò
non è successo, al di là del vostro importante risultato numerico
ottenuto, qui forse si scontano scarsa qualità dei
candidati/candidate, poca chiarezza ed mancanza di organizzazione.
Il
mio gruppo, il PD, proprio per evitare tali conseguenze, aveva
lasciato libertà ad una propria candidata di partecipare alla
selezione, ritenendola, tra l’altro, veramente rispondente alle
qualifiche richieste, due lauree, esperienza nel pubblico, capacità
di lavoro in gruppo. E’ stata anche lei esclusa semplicemente per
essere residente a San Giovanni di Polcenigo, tre chilometri fuori
dai confini comunali.
In
definitiva, sig. Sindaco “fiat voluntas tua”: questa è la nuda
sintesi di questa vicenda ma non si nasconda dietro una misera
foglia di fico: il primo vero messaggio inviato da questa coalizione
è che le donne (e le norme che tendono alla parità di genere) sono
per questa Amministrazione (ma in fondo anche per altre), solo un
impiccio in più nella spartizione dei piccoli quotidiani poteri.
Allora fatelo, fatelo fino in fondo, senza scuse né pantomime,
esponendo le vere motivazioni e caricandovi di tutta la
responsabilità del caso.
Adriana Del
Tedesco
Gruppo
Consiliare PD