Ciò per correggere alcuni errori e refusi, di cui era già stata evidenziata la presenza rispetto alla
documentazione preparatoria, e per volontà politica dell’amministrazione di
procedere con autoosservazioni.
Al Comune di Fontanafredda
Alla c.a. del Sig. Commissario
Loris Toneguzzi
Alla c.a. Ufficio
Tecnico-Urbanistico Comunale
Alla c.a Arch. Paolo Petris – Urbanista incaricato
Fontanafredda, 28/03/2017
La sottoscritta Adriana Del
Tedesco, già assessore all’Urbanistica al momento dell’adozione della variante
n. 39 ed ora nella qualità di semplice cittadina, alla luce del verbale del
consiglio comunale del 20/12/2016 in cui era in parte già stata evidenziata la
presenza di alcuni errori e refusi rispetto alla documentazione preparatoria e
alla volontà politica dell’amministrazione di procedere con auto-osservazioni, presenta
le seguenti osservazioni di carattere generale:
SCHEDE
1) Scheda di progetto n. 2 : c’è un errore
nel tracciato della strada (in grigio) della stradina da via Pra
Grassi. Come disegnata attualmente va
infatti a lambire una casa esistente mentre era stata pensata - con la medesima direzione - ma sul mappale
934 e in adiacenza al mappale 554. In tal modo infatti doveva portare un beneficio all’intera area
costituita dai mappali 554 e 555 che dovevano diventare parzialmente
edificabili e dare una soluzione edificatoria alternativa alla domanda n. 41.
Doveva, soprattutto, dare una viabilità in sicurezza alle case in zona B0
vicine (mapp. 4-5-3-2-9-13) e che ora possono uscire – con grandissimo pericolo
e poca visibilità – solo sulla provinciale del Gorgazzo. Allego tracciato già
indicato nella documentazione inviata all’arch. Petris il 30/11/2016 che purtroppo
non era stata recepita correttamente nella documentazione definitiva.
2) Scheda di progetto n.4. La scelta di
sottoporre a vincolo SE la gran parte della zona già oggetto di una costruzione
di una casa di riposo privata (approvata all’unanimità) comporta anche di
toglieredalla normativa RSA dalle NTA (pag. 132) altrimenti si creerebbe
una sovrapposizione. Relativamente invece alla sottostante zona ZT21,
che è stata notevolmente ridotta nelle dimensioni originarie ed èandata ad
inglobare anche una precedente zona A3, si presenterebbe il problema di modificare
le norme sulla medesima ZT21 (pag. 54). Queste andrebbero almeno
riproporzionate alla nuova superficie ridotta e tenuto in conto che trattasi di
una villa fine ottocento e che la precedente A3 era il giardino della medesima
villa. Andrebbe rivista anche la prescrizione riportata sempre a pag. 54
secondo la quale “l’attuazione della ZT
è subordinata all’approvazione di un PAC
esteso alle limitrofe aree a destinazione RSA e parcheggio”, visto che la destinazione
delle aree adiacenti non risulta più essere RSA.
3) Scheda di progetto n. 5: riletti anche
i verbali e le perplessità del consiglio comunale sul tracciato della strada
trasversale e la curva a gomito nonché la parte tratteggiata che andrebbe a tagliare
in modo anomalo i mappali 685, 684 e 682, suggerirei una riflessione di
cambiamento della scheda. Una modifica, la più semplice, potrebbe essere quella di togliere le
viabilità interne ed esterne alle due zone C1 e rinviare il tutto ai singoli PAC
ma mantenendo l’allargamento della strada delle Muratte (via Valgrande) come
era già prevista nel piano regolatore precedente; una soluzione alternativa,
potrebbe essere di mantenere la strada
trasversale all’interno delle due C1 ma darle una direzione quasi retta, al
bordo esterno del mappale 511. Questa soluzione
potrebbe agevolare anche un eventuale accesso alternativo alla casa
insistente su tale mappale. Bisogna tuttavia porre attenzione che sia posizionataesattamente
tra i due comparti di intervento anche se in questo modo potrebbero verificarsi delle problematiche di
obbligatorietà della compartecipazione nelle due C1 e tempi diversi di avvio
delle due iniziative edificatorie e quindi con il rischio di annullare, di
fatto, il vantaggio della divisione in due C1.
4) Scheda di progetto n. 6: a) il passaggio
ciclo-pedonale sui mappali 84 e 73 era stato pensato anche con un eventuale
successivo intervento di acquisizione al pubblico della proprietà proprio per
favorire la messa in collegamento della piazza di Vigonovo con i parcheggi ad
uso pubblico nella zona “Borgo Toreal”. In considerazione della perseverante
carenza di stalli auto, confermata anche dalle due nuove costruzioni commerciali
di fronte e a lato del municipio in cui questo problema non era stato affatto
considerato, si era ritenuta strategica l’individuazione di una soluzione di semplice
utilizzo di quanto già esiste in termine di parcheggi nelle vicinanze della
piazza, anche a costo di acquisizione dell’edificio. Ora, con la caduta del consiglio
e dell’Amministrazione Comunale,tale ipotesi dovrà essere necessariamente rivalutatama
rimane valida nel suo impianto di interesse generale viario. b) relativamente
alla questione del verde e/o del parcheggio portata alla discussione in
consiglio comunale dal cons. Pegolo, direi
che si può benissimo pensare ad un verde attrezzato in cui siano
ricavati anche dei parcheggi ma la soluzione migliore prospettata è anche qui
l’acquisizione al patrimonio pubblico di viabilità e verde/parcheggi di mq. 290
(cfr. domanda inviata in comune dai frontisti in novembre 2016) perché gli
interventi edilizi attuati in precedenza hanno portato come conseguenza la
totale esclusione di accesso carrabile ai fondi limitrofi, cosa che non è
compatibile con una situazione urbana e di normativa sugli accessi. c)
relativamente al perimetro di intervento della zona ZT8, va rilevato che
effettivamente questo dovrebbe essere modificato e comprendere tutta la
proprietà (rimane escluso un piccolo accessorio che ora ricade in VP) ma intendo
ricordare ancora - che sulla mappa catastale è segnata “una strada comunale”che
esce in via Pascoli ed ora risulta esterna alla zona ZT8. Questa strada attualmente
non esiste più ed è stata totalmente inclusa senza diritto nelle proprietà
confinanti. Pertanto includerla od escluderla dalla ZT8 non deve pregiudicare
il diritto pubblico su tale accesso, ammesso che per molti anni, nonostante i
miei ripetuti interventi e segnalazioni, non si sia mai proceduto al controllo
della situazione e all’eventuale constatazione dell’anomalia.
5) Scheda di progetto n. 7 : sarebbe da
valutare e - se possibile accogliere - il suggerimento esposto sul verbale dal
consigliere Pegoloed accolto con
modifiche anche dall’arch. Petris,
in cui si raccomanda di rendere edificabili come C1 indipendente anche
i mappali 417 e 580 per rendere più agevole l’effettiva costruzione della
viabilità che altrimenti potrebbe rimanere solo teorica.
6) Scheda di progetto n. 9: se non ricordo
male è da togliere il mappale 319 in quanto fuori pertinenza e proprietà.
7) Scheda di progetto n. 11: direi che
andrebbe prevista anche una piccola rotonda in prossimità del verde in
quanto l’incrocio e la visibilità risultano carenti all’incrocio tra via
Stellini e via Sdornal.
NORMATIVA:
1) Zone B0: la variazione della normativa sulle B0, per
affinità, dovrebbe essereapplicata
anche allezone A0. Questo soprattutto rispetto ai materiali edilizi
utilizzati, coloridegli intonaci esterni
ed allineamenti, essendo le A0 per certi versi, una tipologia più conservativa
delle stesse B0. Questa armonizzazione potrebbe essere un fatto “tecnico” da
far valutare meglio in questa sede di osservazioni al medesimo urbanista.Da
precisare meglio la nuova norma sull’altezza massima degli interventi nelle
zone B0 sia effettivamente pari a 9,50 ml. e 3 piani (lo è già per le A0) poiché
dal testo non si rileva chiaramente che la precedente possibilità è stata eliminata.
2) ZoneC1: la nuova norma proposta di “poter
aumentare l’altezza a fronte della diminuzione della superficie coperta” ha
destato molte perplessità in sede di discussione consiliare. Effettivamente la
versione originale era quella di introdurre a fronte di un “dimezzamento
della superficie coperta, un raddoppio dell’altezza”. Questa
proporzionalità potrebbe anche essere presentata con un limiteinferiore ai 6
piani che ora vengono stimati come massimo nelle varie simulazioni in base
anche all’indice di fabbricabilità. Sicuramente, secondo quanto proposto dal
consiglio e a valutazione dei tecnici, la norma dovrebbe essere meglio
precisata.
3) Zone C1: relativamente alla larghezza
delle strade all’interno delle C1, sono state modificate le larghezze
minime di quelle principali (da 7 ml. a 5,50) ma non si è toccato il
minimo di quelle secondarie che è rimasto a 6 ml. se a doppio senso di
marcia. Credo che anche questo vada armonizzato meglio, sempre con i
suggerimenti dei tecnici (autoosservazione) per poter distinguere le strade
principali dalle secondarie. Sempre su questo punto in consiglio comunale si
era chiesto conun’osservazione di aggiungere ai classici “marciapiedi”(ora
previsti solo nella viabilità secondaria come refuso della normativa
precedente)o “piste ciclo-pedonali” anche le “banchine transitabili”
proprio per evitare dislivelli e fare successivamente opere di mitigazione per
disabili e carrozzine. La normativa in materia deve insomma essere meglio
raccordata dall’urbanista altrimenti si creerebbero delle difficoltà
applicative.
4) Zone E.4.1. ed E.4.2: divieto di impianto
di colture: suggerirei di modificare “di proporzioni” con “ditipologia”.
Infatti non è solo la “proporzione “ il problema ma anche che - come precisato nella norma stessa - tali
coltivazioni verrebbero ad alterare equilibri delicati dei territori in quanto
la loro coltivazione o è sottoposta a trattamenti chimici intensivi oppure
risultano totalmente avulse dal contesto botanico ed agricolo di zone
conservative come le E4.1. ed E4.2. Devo sottolineare che, rispetto alla
normativa precedente, è stato dimenticato il “pioppeto”(ricordato anche
negli atti del consiglio): questo infatti doveva rimanere e si dovevano aggiungere
le altre colture industriali quali la vite ed il bambù gigante. Tale refuso
potrà essere facilmente riscontrabile e rimediabile dai tecnici.
5) Zona H.2.0: è stato previsto un nuovo uso
“direzionale” che per analogia andrebbe anche esteso alle zone H3,
altrimenti la normativa risulterebbe monca.
6) Fattoria Didattica e Impianti sperimentali,
Laboratori di zooantropologia e di zooterapia: si è creata una certa
confusione nella norma e nel verbale si
propone un chiarimento successivo con un’osservazione tecnica. Nessuno voleva
eliminare le fattorie didattiche e gli impianti sperimentali. Bisognava solo aggiungere
i laboratori e dare nuovi parametri. Sulle zone E.5, E.6.1, E.6.2. (esclusa
E.4.2) sarebbero ora possibili tre tipi di attività: Fattorie o Impianti
sperimentali con i vecchi indici e titolarità (5 Ha. e agricoltori a titolo
principale), fattorie didattiche con imprenditori a titolo principale e
superficie minima 1Ha, laboratori di zooantropologia e zooterapia con
titolarità di diritto reale e superficie minima 1Ha. Questo anche perché alcune
attività anche per normativa sono solo possibili agli agricoltori a titolo
principale mentre i laboratori che comportano attività con animali sono aperte
anche ad altri soggetti.
7) Parco Urbano: a seguito discussione in
consiglio, vanno integrate delle norme sull’utilizzo del “PU” che siano
compatibili con eventuali iniziative ricreative ed ambientali al fine di
permettere delle feste nel parco Peep, ora proposto come “PU”.
8) Punti di miglioramento viario (rotonde)
segnati in blu. Erano in gran parte state concordate con la Polizia locale con
la quale mi ero confrontata. Nel caso di revisione completa della scheda n. 5,
anche tale intersezione e miglioramento viario va ovviamente rivisto.
CARTOGRAFIA:
1) Punto di variante n. 4: approvata con
11 favorevoli, non era stata accolta la richiesta del privato di passare da C1
a B2 perché zona molto periferica e senza presenza di infrastrutture fognarie.
Era stata accolta solo parzialmente una parte in B2 in quanto meno impattante
ed allineata con il resto dei dintorni.
2) Punto di variante n. 38, da B1 a B0:
potrebbe essere migliorato dalla presenza di un parcheggio fronte strada vista
la particolare congestione e carenza di stalli in quel tratto stradale molto
abitato e costituito da zone storiche.
3) Sul punto di variante n. 42,
accogliendo un suggerimento dell’opposizione, era stata espressamente prevista
dal dibattito consiliare un’osservazione tecnica che andasse a spostare la
viabilità prevista in modo più razionale e quindi tra i due mappali 267 e 123.
Ritengo che questo sia di buon senso.
4) Punto di variante 63: parco urbano. Come da verbale a fronte della
nuova identificazione di PU e come ricordato sopra, vanno modificate le norme,
su richiesta, accettata, del cons. Re.
5) Sui punti di variante n. 67 e n.68, la
sottoscritta si è astenuta (favorevoli 10, contrari 8) poiché non condivideva
con il resto della maggioranza l’edificabilità di due lotti abbastanza
importanti e così esterni all’attuale abitato. Sono state avanzate dal cons.
Feltrin delle osservazioni sul vincolo da apporre in termini di fognatura e
sotto-servizi che risultano non troppo distanti . Credo che la questione vada
riesaminata anche alla luce di tale discussione.
6) Punto di variante n. 80, come da
verbale è stata richiesta espressamente un’autosservazione per modificare il
perimetro del piano particolareggiato delle due zone H in modo tale da
avere un unico ingresso ed un’unica uscita.
7) Punti di variante n. 110 e 111 e costruzione
di accessori in VR. Dal dibattito consiliare è emerso che si concorda con
l’apportare una modifica tecnicache verrà concordata con l’arch. Petris, se
dare una destinazione urbanistica B2 all’abitazione in questione oppure se
identificare con asterisco il VR in questione.
8) Nel tratto stradale vicini ai punti 41 e
37, precisamente in via Leopardi, non è stato riportato per dimenticanza
rispetto alle bozze interscambiate con l’arch. Petris, l’inserimento di due
punti di miglioramento viabile (rotonde) molto importanti proprio per
rallentare la velocità e per rimediare ad un ingresso a gomito sul tratto di
via Leopardi che ora risulta a senso unico. Non costituiscono vincoli né
comportano per ora espropri ma sono solo delle memorie per il miglioramento
delle intersezioni. Si fa presente all’urbanista che eventualmente si consulti
con la polizia locale per poter integrare al meglio questa indicazione.
Nella speranza che le presenti
osservazioni vengano prese nella corretta considerazione, ringrazio e porgo
cordiali saluti.
Adriana Del Tedesco
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