giovedì 18 dicembre 2014

Le riforme

UN PARTITO PROGRESSISTA ED EUROPEISTA NON TEME LE RIFORME

E' stata un'assemblea propositiva, ricca di contenuti e di confronti aperti, anche aspri, che ci ha fornito numerosi stimoli e spunti per le sfide – cruciali – che ci attendono nelle prossime settimane.
Sintetizzo e comprimo alcuni concetti in una frase: il Pd è una forza progressista e di sinistra che non può avere paura di realizzare le riforme, di cambiare, perché solo con i fatti e la buona politica possiamo combattere i populismi e ridare credibilità e onestà alla politica stessa.
Non è solo una mia opinione, ma credo sia una lettura onesta e ragionevole della realtà. Parto proprio dalle parole pronunciate dal premier e segretario nazionale Matteo Renzi in assemblea, e dico che il Pd  non può temere il cambiamento, non può bloccarsi di fronte alle riforme, per troppo tempo rincorse, ma mai veramente concretizzate fino in fondo, anche dallo stesso centrosinistra.
Ripartiamo proprio dall’esperienza dell’Ulivo. Attingiamo con intelligenza da quel disegno riformatore e facciamo ciò che i cittadini di questo Paese hanno chiesto alla politica per decenni e che non siamo riusciti però a concretizzare fino ad ora: riformiamo l’Italia, rendiamola più moderna, più efficiente, più credibile e, soprattutto, più giusta. Perché è anche e soprattutto creando sviluppo, favorendo l’occupazione dei giovani, facilitando il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, riducendo e rendendo certi i tempi della giustizia – solo alcuni tra gli obiettivi di questo Governo - che si rende la nostra società più equa.
E’ solo così che possiamo dare risposte concrete ai nostri concittadini, allontanando lo spettro degli estremismi e dei populismi, che trovano terreno fertile nelle falle e nelle sabbie mobili che a volte l'organizzazione del sistema democratico crea. Com’è evidente a tutti, la bolla “Grillo” si è già notevolmente sgonfiata, ed è prioritariamente merito del Partito democratico  e delle azioni di questo Governo.
Ora non dobbiamo fermarci, anzi, dobbiamo procedere velocemente e dare maggiore impulso al percorso riformatore, per dimostrare che siamo all’altezza delle sfide della contemporaneità, in primis a noi stessi.
E poi anche all’Europa e soprattutto PER l'Europa, per la nostra idea di casa comune europea. Europa che adesso, dopo lo straordinario successo elettorale del Pd alle elezioni europee, e con il semestre italiano alla guida dell’Ue, deve cambiare passo: meno austerità, più crescita; meno vincoli, più investimenti; finalmente una Europa comune dei diritti e dei cittadini europei. Ecco, è questo il contributo forte dell’Italia al governo europeo in questi mesi. Ricordiamoci che Italia ed Europa procedono su binari paralleli: l’Ue ha bisogno di Italia e l’Italia ha bisogno di Ue.
A questo proposito, sono felice di aver sentito finalmente parlare, sempre domenica in assemblea, in tanti interventi di Europa, spesso considerata, a sproposito, una parola dal sapore troppo lontano, ma invece vicina, vicinissima, al nostro tempo e alle nostre sfide. Anche questo finalmente un piccolo grande cambio di passo, di cui essere tutti orgogliosi.

Antonella Grim
Segretaria regionale Pd Fvg

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