UN PARTITO PROGRESSISTA ED EUROPEISTA NON TEME LE
RIFORME
E' stata un'assemblea propositiva, ricca di
contenuti e di confronti aperti, anche aspri, che ci ha fornito numerosi stimoli
e spunti per le sfide – cruciali – che ci attendono nelle prossime
settimane.
Sintetizzo e comprimo alcuni concetti in una frase:
il Pd è una forza progressista e di sinistra che non può avere paura di
realizzare le riforme, di cambiare, perché solo con i fatti e la buona
politica possiamo combattere i populismi e ridare credibilità e onestà alla
politica stessa.
Non è solo una mia opinione, ma credo sia una
lettura onesta e ragionevole della realtà. Parto proprio dalle parole
pronunciate dal premier e segretario nazionale Matteo Renzi in assemblea, e dico
che il Pd non può temere il cambiamento, non può bloccarsi di fronte alle
riforme, per troppo tempo rincorse, ma mai veramente concretizzate fino in
fondo, anche dallo stesso centrosinistra.
Ripartiamo proprio dall’esperienza
dell’Ulivo. Attingiamo con intelligenza da quel disegno riformatore e
facciamo ciò che i cittadini di questo Paese hanno chiesto alla politica per
decenni e che non siamo riusciti però a concretizzare fino ad ora: riformiamo
l’Italia, rendiamola più moderna, più efficiente, più credibile e, soprattutto,
più giusta. Perché è anche e soprattutto creando sviluppo, favorendo
l’occupazione dei giovani, facilitando il rapporto tra cittadini e pubblica
amministrazione, riducendo e rendendo certi i tempi della giustizia – solo
alcuni tra gli obiettivi di questo Governo - che si rende la nostra società più
equa.
E’ solo così che possiamo dare risposte concrete ai
nostri concittadini, allontanando lo spettro degli estremismi e dei populismi,
che trovano terreno fertile nelle falle e nelle sabbie mobili che a volte
l'organizzazione del sistema democratico crea. Com’è evidente a tutti, la bolla
“Grillo” si è già notevolmente sgonfiata, ed è prioritariamente merito del
Partito democratico e delle azioni di questo Governo.
Ora non dobbiamo fermarci, anzi, dobbiamo procedere
velocemente e dare maggiore impulso al percorso riformatore, per dimostrare che
siamo all’altezza delle sfide della contemporaneità, in primis a noi
stessi.
E poi anche all’Europa e soprattutto PER l'Europa,
per la nostra idea di casa comune europea. Europa che adesso, dopo lo
straordinario successo elettorale del Pd alle elezioni europee, e con il
semestre italiano alla guida dell’Ue, deve cambiare passo: meno austerità, più
crescita; meno vincoli, più investimenti; finalmente una Europa comune dei
diritti e dei cittadini europei. Ecco, è questo il contributo forte dell’Italia
al governo europeo in questi mesi. Ricordiamoci che Italia ed Europa procedono
su binari paralleli: l’Ue ha bisogno di Italia e l’Italia ha bisogno di
Ue.
A questo proposito, sono felice di aver sentito
finalmente parlare, sempre domenica in assemblea, in tanti interventi di Europa,
spesso considerata, a sproposito, una parola dal sapore troppo lontano, ma
invece vicina, vicinissima, al nostro tempo e alle nostre sfide. Anche questo
finalmente un piccolo grande cambio di passo, di cui essere tutti
orgogliosi.
Antonella Grim
Segretaria regionale Pd Fvg