Gruppo Consiliare Partito Democratico
Fontanafredda, 28 ottobre 2011
Al Signor Sindaco
del Comune di Fontanafredda
Oggetto: Interrogazione sulle problematiche relative all’incendio verificatosi nel mese di settembre 2011 in via Malignani, da inserire nel prossimo Consiglio Comunale.
Il sottoscritto Franco Anese, consigliere del Partito Democratico, facendo seguito all’incendio verificatosi in via Malignani, al numero civico 19, nella convinzione che quanto accaduto è stato complicato da una incompleta situazione viaria
chiede al Signor Sindaco
se sia a conoscenza che l’intervento dei Vigili del Fuoco, per spegnere l’incendio in oggetto, sia stato ritardato dallo scorretto posizionamento della segnaletica che indica l’imbocco di via Malignani dove la stessa incrocia via delle Innovazioni.
I disagi e danni causati da tale ritardo sono stati sicuramente amplificati da una scorretta segnalazione del territorio.
Poiché la situazione dell’incrocio citato era già conosciuta dall’Amministrazione, che in passato ha avuto modo di prenderne atto con visita mirata, chiede se il Signor Sindaco intenda provvedere al più presto a sanare la situazione dell’incrocio citato e come intenda riconoscere un risarcimento a chi ha avuto il danno.
Cordiali saluti.
Franco Anese
Consigliere Partito Democratico
lunedì 31 ottobre 2011
giovedì 27 ottobre 2011
Sul sito www.lantivirus.it è possibile leggere e scaricare il numero n.16 de "L'Antivirus" relativo al mese di ottobre 2011.
giovedì 13 ottobre 2011
SABATO 15 OTTOBRE 2011
dalle 9.30 alle 13 a Pordenone - Villaggio del Fanciullo
il Partito Democratico indice un'
ASSEMBLEA APERTA
- Lavoro ed Economia per uscire dalla crisi
- Ambiente, un risorsa per lo sviluppo
- Federalismo e semplificazione amministrativa.
Relatori: Renzo Liva, Fabrizio Venier, Michele Padovese.
Partecipano:
- C.Pedrotti, Sindaco di Pordenone
- G. Zanin, capogruppo PD Consiglio Provinciale Pordenone
- G. Moretton, Capogruppo PD Consiglio Regionale Fvg
- A. Maran, vice presidente gruppo PD Camera Deputati
lunedì 10 ottobre 2011
Moretton, capogruppo PD Regione FVG:
Chiusura Stazioni Forestali per clientele!
Sta suscitato sgomento e incredulità tra i cittadini del FVG e dei Comuni Montani l’iniziativa di chiusura di molte stazioni forestali montane da parte della Regione.
Infatti, l’Assessorato regionale delle risorse agricole è intenzionato a cancellare ben 5 Stazioni Forestali, di cui 4 con competenza su territori montani ed aree Parco, e due nella Provincia di Pordenone.
Se ciò accadesse, sono facilmente immaginabili i conseguenti effetti negativi sui servizi Istituzionali forniti dal Corpo Forestale, creando un ulteriore pesante distacco tra la Regione e i cittadini dei già fragili territori montani.
Questo è lo scenario che si sta prospettando con la richiesta avanzata la scorsa settimana dal Direttore del Corpo Forestale alla Direzione della Funzione Pubblica.
Naturalmente la risposta non si è fatta attendere a lungo e c'è stata una dura presa di posizione da parte di Sindaci, Consiglieri Regionali, Sindacati, uffici regionali e cittadini, tutti sconcertati dal continuo e logorante smantellamento dei servizi, sottolineando la gravità della chiusura delle stazioni forestali, che da sempre sono presenti sul territorio al servizio delle Comunità locali.
La Stazione Forestale di Claut, costruita e istituita nel 1930 al servizio dell’alta Valcellina, negli anni 2000 (con un Finanziamento della precedente Giunta Tondo) venne completamente demolita e ricostruita sulle stesse fondamenta in una nuova unità immobiliare con locali adibiti ad uffici, due appartamenti, una foresteria e un garage, intervento che ha comportato un impegno di spesa e di risorse pubbliche regionali di circa 800.000 euro.
Essa è stata inaugurata solamente il 10 novembre 2009 da parte dall’attuale Assessore Violino e dal suo direttore, gli stessi che oggi propongono la sua chiusura.
Ma c’è di più: proprio lunedì 3 ottobre sono iniziati ulteriori lavori di completamento degli esterni ed interni per un’ulteriore spesa di circa 50.000 euro.
Dalla sua storica Istituzione, la Stazione Forestale di Claut è sempre rimasta aperta e operativa anche durante il difficile periodo della guerra e negli anni a seguire; essa è stata, ed è, il punto di riferimento quotidiano non solo dei residenti della nostra vallata e della giurisdizione, ma anche dei tantissimi turisti ed escursionisti che frequentano le montagna.
La sua importanza è testimoniata anche dall’assegnazione negli ultimi anni di maggiori compiti Istituzionali: è stata insignita infatti come Stazione di riferimento principale del Parco delle Dolomiti Friulane, ed è stata inserita nel programma di protezione delle Dolomiti, che ricordo essere state riconosciute dall’Unesco come patrimonio Mondiale per l’umanità.
Rappresenta il Distretto Antincendio e controlla un vasto territorio montano la cui giurisdizione è la più estesa della Regione, infatti comprende i Comuni di Claut, Cimolais, Erto Casso, e parte di Forni di Sopra e Sotto, garantendo la sua operatività 365 giorni all’anno ad una popolazione montana di circa 2000 abitanti.
La proposta di chiusura delle Stazioni Forestali di Comeglians, Resia, Meduno, Claut e San Dorligo (TS), del Noava e del Centro didattico Naturalistico ed Ambientale di Basovizza, realizzato solamente qualche anno fa, dove la Regione ha investito 2,5 Ml di euro di fondi Comunitari, sarebbe un gesto inqualificabile che ancora una volta andrebbe a scapito degli interessi delle popolazioni delle zone montane.
C’è inoltre da evidenziare che in particolare le Stazioni di Claut, Meduno e Resia sono anche Stazioni Forestali a Parco, con specifici compiti Istituzionali, all’interno dei due più importanti Parchi Naturali della nostra Regione, e inserite nel programma di tutela ambientale riconosciuto dall’Unesco a protezione delle Dolomiti.
Crediamo che se questa iniziativa dovesse andare a compimento genererà un forte scontento nell’opinione pubblica che, tra l’altro, non capirebbe la ragione per cui prima si spendono molti denari per realizzare e completare queste strutture per poi, subito dopo, chiuderle!
E, ancor di più, ci chiediamo quale possa essere la reazione dei cittadini se questi venissero a sapere che la motivazione del provvedimento ha come intento quello successivo di aprire sei nuovi servizi per accontentare altrettante figure di coordinamento, la cui gestione potrebbe essere assegnata con assoluta discrezionalità e senza merito, magari per ragioni elettorali!
Ci auguriamo che le attuali Stazioni Forestali continuino la loro importante funzione, e che il Presidente Tondo fermi questo insano disegno della loro cancellazione, che viene fatto per soli fini clientelari.
Ha ragione anche lo scrittore Mauro Corona che, ancorché tardivamente, si è accorto che Tondo si è rivelato una delusione, affermando che alle prossime elezioni non lo voterà più.
Confidiamo che la volontà di chiusura delle Stazioni Forestali da parte della Giunta Tondo rappresenti un ulteriore motivo, anche per Mauro Corona, di non dare più il proprio appoggio al centro destra.
Trieste, 09 ottobre 2011
Chiusura Stazioni Forestali per clientele!
Sta suscitato sgomento e incredulità tra i cittadini del FVG e dei Comuni Montani l’iniziativa di chiusura di molte stazioni forestali montane da parte della Regione.
Infatti, l’Assessorato regionale delle risorse agricole è intenzionato a cancellare ben 5 Stazioni Forestali, di cui 4 con competenza su territori montani ed aree Parco, e due nella Provincia di Pordenone.
Se ciò accadesse, sono facilmente immaginabili i conseguenti effetti negativi sui servizi Istituzionali forniti dal Corpo Forestale, creando un ulteriore pesante distacco tra la Regione e i cittadini dei già fragili territori montani.
Questo è lo scenario che si sta prospettando con la richiesta avanzata la scorsa settimana dal Direttore del Corpo Forestale alla Direzione della Funzione Pubblica.
Naturalmente la risposta non si è fatta attendere a lungo e c'è stata una dura presa di posizione da parte di Sindaci, Consiglieri Regionali, Sindacati, uffici regionali e cittadini, tutti sconcertati dal continuo e logorante smantellamento dei servizi, sottolineando la gravità della chiusura delle stazioni forestali, che da sempre sono presenti sul territorio al servizio delle Comunità locali.
La Stazione Forestale di Claut, costruita e istituita nel 1930 al servizio dell’alta Valcellina, negli anni 2000 (con un Finanziamento della precedente Giunta Tondo) venne completamente demolita e ricostruita sulle stesse fondamenta in una nuova unità immobiliare con locali adibiti ad uffici, due appartamenti, una foresteria e un garage, intervento che ha comportato un impegno di spesa e di risorse pubbliche regionali di circa 800.000 euro.
Essa è stata inaugurata solamente il 10 novembre 2009 da parte dall’attuale Assessore Violino e dal suo direttore, gli stessi che oggi propongono la sua chiusura.
Ma c’è di più: proprio lunedì 3 ottobre sono iniziati ulteriori lavori di completamento degli esterni ed interni per un’ulteriore spesa di circa 50.000 euro.
Dalla sua storica Istituzione, la Stazione Forestale di Claut è sempre rimasta aperta e operativa anche durante il difficile periodo della guerra e negli anni a seguire; essa è stata, ed è, il punto di riferimento quotidiano non solo dei residenti della nostra vallata e della giurisdizione, ma anche dei tantissimi turisti ed escursionisti che frequentano le montagna.
La sua importanza è testimoniata anche dall’assegnazione negli ultimi anni di maggiori compiti Istituzionali: è stata insignita infatti come Stazione di riferimento principale del Parco delle Dolomiti Friulane, ed è stata inserita nel programma di protezione delle Dolomiti, che ricordo essere state riconosciute dall’Unesco come patrimonio Mondiale per l’umanità.
Rappresenta il Distretto Antincendio e controlla un vasto territorio montano la cui giurisdizione è la più estesa della Regione, infatti comprende i Comuni di Claut, Cimolais, Erto Casso, e parte di Forni di Sopra e Sotto, garantendo la sua operatività 365 giorni all’anno ad una popolazione montana di circa 2000 abitanti.
La proposta di chiusura delle Stazioni Forestali di Comeglians, Resia, Meduno, Claut e San Dorligo (TS), del Noava e del Centro didattico Naturalistico ed Ambientale di Basovizza, realizzato solamente qualche anno fa, dove la Regione ha investito 2,5 Ml di euro di fondi Comunitari, sarebbe un gesto inqualificabile che ancora una volta andrebbe a scapito degli interessi delle popolazioni delle zone montane.
C’è inoltre da evidenziare che in particolare le Stazioni di Claut, Meduno e Resia sono anche Stazioni Forestali a Parco, con specifici compiti Istituzionali, all’interno dei due più importanti Parchi Naturali della nostra Regione, e inserite nel programma di tutela ambientale riconosciuto dall’Unesco a protezione delle Dolomiti.
Crediamo che se questa iniziativa dovesse andare a compimento genererà un forte scontento nell’opinione pubblica che, tra l’altro, non capirebbe la ragione per cui prima si spendono molti denari per realizzare e completare queste strutture per poi, subito dopo, chiuderle!
E, ancor di più, ci chiediamo quale possa essere la reazione dei cittadini se questi venissero a sapere che la motivazione del provvedimento ha come intento quello successivo di aprire sei nuovi servizi per accontentare altrettante figure di coordinamento, la cui gestione potrebbe essere assegnata con assoluta discrezionalità e senza merito, magari per ragioni elettorali!
Ci auguriamo che le attuali Stazioni Forestali continuino la loro importante funzione, e che il Presidente Tondo fermi questo insano disegno della loro cancellazione, che viene fatto per soli fini clientelari.
Ha ragione anche lo scrittore Mauro Corona che, ancorché tardivamente, si è accorto che Tondo si è rivelato una delusione, affermando che alle prossime elezioni non lo voterà più.
Confidiamo che la volontà di chiusura delle Stazioni Forestali da parte della Giunta Tondo rappresenti un ulteriore motivo, anche per Mauro Corona, di non dare più il proprio appoggio al centro destra.
Trieste, 09 ottobre 2011
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