venerdì 18 giugno 2010

COMUNICATO STAMPA.

UN ODIOSO ATTO DI DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI D’UN BAMBINO DISABILE.

Mi ha colpito il caso denunciato dalla madre egiziana della palese discriminazione decisa dall’amministrazione Tondo, che ha negato l’assistenza ed il sostegno scolastico al proprio figlio affetto da sindrome di Down. Il Presidente della Regione, che vuol darsi un profilo aperto e sensibile, ha invece lasciato passare in tanti provvedimenti la logica della discriminazione generale nei confronti degli immigrati, persino a prescindere dalla regolarità della loro presenza in Friuli Venezia Giulia. Per queste scelte si deve ritenere assieme alla sua coalizione di destra, come corresponsabile d’un incredibile azione persecutoria nei confronti d’un bambino disabile. Bene ha fatto il Comune di Pordenone a garantire, ugualmente, con propri fondi la continuità del servizio di affiancamento del minore. Ma ritengo che, per la maggior parte dei cittadini della nostra regione, diventi sempre più insopportabile l’ immagine di regione chiusa ed arrogante, che esce da questi atteggiamenti, che non sanno riconoscere l’apporto di valori, di competenze e persino di rispetto delle regole e dei doveri che l’assoluta maggioranza della presenza immigrata sta dimostrando. Considero il caso denunciato, da questo punto di vista esemplare nella sua insensatezza. Per questo motivo ho deciso di presentare un’interrogazione in consiglio regionale, dove chiedo di conoscere come si intenda intervenire contro qualsiasi tipo di discriminazione nell’accesso ai servizi del Welfare regionale, tanto più odioso perché rivolto nei confronti dei bambini disabili. Chiedo pure di sapere come si intende rispondere alla richiesta dei Servizi sociali del Comune di Pordenone sull’applicabilità d’una norma contraddittoria con quelle dello Stato e della stessa Comunità Europea. Infine pretendo di conoscere come l’amministrazione Tondo ritiene di comportarsi a fronte dell’impugnazione davanti alla Corte Costituzionale da parte del governo nazionale “amico” contro una norma considerata dallo stesso esecutivo Berlusconi come ingiustificatamente discriminatoria nei riguardi non solo degli extracomunitari residenti, ma pure nei confronti degli stessi comunitari non residenti o residenti da meno di 36 mesi. Una discriminazione ingiustificata, che viola i diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione che garantisce l’assistenza sociale ad ogni cittadino, tanto più se minore. A nome del gruppo consiliare del PD sono a manifestare la solidarietà nei confronti d’una madre e d’una famiglia coraggiosa e l’impegno continuo perché fatti simili non debbano più succedere.

Paolo Pupulin consigliere regionale PD

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