venerdì 18 giugno 2010

Comunicato stampa.
Interrogazione sulle ragioni della penalizzazione di Pordenone nella ripartizione delle dotazioni del personale docente

In occasione d’un incontro, presso l’Aula Magna dell’Istituto Mattiussi, promosso unitariamente dalle organizzazioni sindacali della scuola, mi ero assunto, nel rispetto delle iniziative autonome di tali organizzazioni, l’impegno personale di predisporre un’interrogazione al Presidente della Regione ed all’assessore competente sui criteri applicati dall’Ufficio Scolastico Regionale per la ripartizione delle dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2010/2011 nelle Scuole dell’Infanzia, nelle Scuole Primarie e nelle Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado delle province di Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia. Non si tratta di aprire una specie di guerra tra poveri, vista la scelta del governo nazionale che ha imposto tagli drastici ed inaccettabili all’intero sistema scolastico nazionale, decisione che sta determinando e determinerà ancor più, pure nell’ambito di tutti i territori della regione Friuli Venezia Giulia, un riduzione pesante degli organici e dell’attività didattica. Ma la situazione della provincia di Pordenone, non si sa sulla base di base di quali motivazioni, viene ancora più pesantemente colpita.
Nell’interrogazione presentata alla Presidenza, pongo una serie di quesiti, che vogliono mettere in risalto questa situazione, che considero sbagliata e che non manifesta certo la correttezza delle scelte degli organi predisposti all’organizzazione delle attività scolastiche e della funzione di controllo e di garanzia che deve obbligatoriamente essere svolta dall’amministrazione regionale. Nell’interrogazione chiedo quali siano le ragioni delle evidenti differenze del rapporto alunni/posti tra le quattro province e in particolare di quello particolarmente penalizzante relativo alla provincia di Pordenone, soprattutto alla luce del maggiore incremento del numero di alunni evidenziatosi in questa provincia rispetto alle altre tre della regione. Domando, con riferimento alla scuola primaria, quante siano le famiglie che hanno richiesto il tempo scuola nelle diverse tipologie ( 24, 27, 30 e 40 ore ) in ciascuna delle quattro province e se le dotazioni organiche assegnate siano sufficienti a soddisfare le richieste avanzate. Con riferimento alla Scuola dell’infanzia nella Provincia di Pordenone richiedo di sapere quanti siano i posti assegnati rispetto a quelli richiesti, se siano state effettuate compensazioni tra i contingenti di organico destinati alla Scuola Primaria e quelli destinati alla Scuola dell’Infanzia, con una chiara penalizzazione di quest’ultima. Infine quale sia la ragione della decisione di disattendere l’indicazione ministeriale di determinare le dotazioni organiche della Scuola dell’Infanzia “nell’ottica della generalizzazione del servizio”, come indicato dalla Circolare del Ministero dell’Istruzione del 13 aprile scorso. Rispetto alla condizione della limitata capienza delle aule, condizione presente in più d’un istituto scolastico, quali siano gli atti concretamente compiuti dall’Ufficio Scolastico Regionale per adempiere alla prescrizione contenuta nella Circolare dello stesso Ministero dell’Istruzione relativamente alla necessità di prestare, nella definizione degli organici, puntuale attenzione a tali condizioni di disagio.
Paolo Pupulin consigliere regionale PD
COMUNICATO STAMPA.

UN ODIOSO ATTO DI DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI D’UN BAMBINO DISABILE.

Mi ha colpito il caso denunciato dalla madre egiziana della palese discriminazione decisa dall’amministrazione Tondo, che ha negato l’assistenza ed il sostegno scolastico al proprio figlio affetto da sindrome di Down. Il Presidente della Regione, che vuol darsi un profilo aperto e sensibile, ha invece lasciato passare in tanti provvedimenti la logica della discriminazione generale nei confronti degli immigrati, persino a prescindere dalla regolarità della loro presenza in Friuli Venezia Giulia. Per queste scelte si deve ritenere assieme alla sua coalizione di destra, come corresponsabile d’un incredibile azione persecutoria nei confronti d’un bambino disabile. Bene ha fatto il Comune di Pordenone a garantire, ugualmente, con propri fondi la continuità del servizio di affiancamento del minore. Ma ritengo che, per la maggior parte dei cittadini della nostra regione, diventi sempre più insopportabile l’ immagine di regione chiusa ed arrogante, che esce da questi atteggiamenti, che non sanno riconoscere l’apporto di valori, di competenze e persino di rispetto delle regole e dei doveri che l’assoluta maggioranza della presenza immigrata sta dimostrando. Considero il caso denunciato, da questo punto di vista esemplare nella sua insensatezza. Per questo motivo ho deciso di presentare un’interrogazione in consiglio regionale, dove chiedo di conoscere come si intenda intervenire contro qualsiasi tipo di discriminazione nell’accesso ai servizi del Welfare regionale, tanto più odioso perché rivolto nei confronti dei bambini disabili. Chiedo pure di sapere come si intende rispondere alla richiesta dei Servizi sociali del Comune di Pordenone sull’applicabilità d’una norma contraddittoria con quelle dello Stato e della stessa Comunità Europea. Infine pretendo di conoscere come l’amministrazione Tondo ritiene di comportarsi a fronte dell’impugnazione davanti alla Corte Costituzionale da parte del governo nazionale “amico” contro una norma considerata dallo stesso esecutivo Berlusconi come ingiustificatamente discriminatoria nei riguardi non solo degli extracomunitari residenti, ma pure nei confronti degli stessi comunitari non residenti o residenti da meno di 36 mesi. Una discriminazione ingiustificata, che viola i diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione che garantisce l’assistenza sociale ad ogni cittadino, tanto più se minore. A nome del gruppo consiliare del PD sono a manifestare la solidarietà nei confronti d’una madre e d’una famiglia coraggiosa e l’impegno continuo perché fatti simili non debbano più succedere.

Paolo Pupulin consigliere regionale PD