Al Sig. Sindaco del
Comune di Fontanafredda
Via Puccini 8
33074 Fontanafredda
p.c. ai Capigruppo Consiliari
Fontanafredda, 15.12.09
Osservazione sul P.A.C. “ La Fontana” adottato il 19.10.09
Il sottoscritto Franco Anese, in qualità di Consigliere Comunale del Gruppo del Partito Democratico, esaminata la documentazione agli atti sul P.A.C denominato “LA FONTANA” situato in zona centrale e strategica della frazione di Fontanafredda e ricadente in zona A41, formula qui di seguito le presenti osservazioni.
Ricordo alcuni dati di sintesi:
- Trattasi di intervento che comprende la ristrutturazione di alcuni fabbricati storici, dalle linee architettoniche tradizionali, già adibite ad abitazioni e depositi agricoli, dove alcuni annessi sono anche di particolare interesse storico ed architettonico (ex filanda). Gli edifici sono costruiti con materiali che - in generale - le norme di attuazione al PRGC chiedono di conservare e/o di ripristinare, quali pietra calcarea, mattone, coppi, con particolari attenzione anche agli elementi specifici quali architravi, stipiti, davanzali ecc. I volumi interessati dalla ristrutturazione sono 1.900 mc. ca.
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Il P.A.C si sviluppa su un’area importante e strategica pari a ca. 6.970 mq. posta tra via Grigoletti, via Monti, la statale Pontebbana e le fontane di acqua risorgiva che storicamente hanno dato il nome a Fonanafredda. La zona è pure contigua - anche se divisa dal rio Paisa - all’area in cui dovrebbe svilupparsi la programmata piazza di Fontanafredda nonché particolarmente sensibile a fenomeni di acque superficiali data la poca profondità della falda. Dei 6.970 mq di superficie complessiva, 1.825 sono relative ad una piazzola a forma di anfiteatro, a dei percorsi pedonali. Altri mq. 910 sono costituiti dall’attuale cortile dei fabbricati, i restanti mq. 4.629 sono toccati dalle nuove costruzioni. Quattro nuovi corpi che giungono fin sulla Pontebbana per ca. complessivi 11.500 mc. L’indice è stato esplicitamente calcolato pari a 2,50 mc/mq. La volumetria totale dell’intervento, compresa la ristrutturazione, assomma a mc. 12.850 per un calcolo incrementale di abitanti di ca. 130 persone.
La zona A41 - in cui è inserita l’area di intervento – risulta essere la meno conservativa delle zone A, classificazione riservata alle strutture ritenute di maggiore pregio del nostro comune. In tali situazioni si procede per P.A.C. approvato o, in mancanza di questo, applicando le prescrizioni delle zone A3. Queste sono – tra le altre – indice edilizio pari a 2,50 mc/mq, indice di copertura massimo 40%, altezza ml. 9,50 (tre piani). Non sono previste aree verdi e neppure parcheggi, probabilmente in quanto presupposte per interventi in aree più ristrette e centrali, cosa che tuttavia viene prevista in questo P.A.C. per ovvie esigenze di mercato e di vivibilità delle residenze. Dal P.A.C., salvo errori, non rilevo invece un’indicazione del rispetto dell’indice di copertura del 40%, che chiedo quindi venga verificata dagli uffici preposti.
In definitiva, tale area sembra svilupparsi più come una zona C accanto ad una ristrutturazione del tipo B0 in zona particolarmente importante per cui aggiungono una serie di elementi di verde e di “valorizzazione ambientale” che dovrebbe forse “controbilanciare” l’immissione di 11.550 mc di nuovo cemento in pieno centro.
Su questa base, le nostre osservazioni possono essere configurate:
- sull’ opportunità strategica di lasciare ad un’iniziativa edilizia così pesante (nuovi 11.550 mc di costruzioni) un’area verde di tale importanza per Fontanafredda. L’esperienza negativa della mancanza di programmazione del centro di Vigonovo dovrebbe insegnare qualcosa e di questo la maggioranza deve rendersi pienamente responsabile di fronte ai cittadini perché è in gioco il futuro urbanistico ed architettonico dei nostri paesi.
- La pesantezza degli interventi si basa per la gran parte su una normativa che riteniamo non chiara e talvolta lacunosa (norme su A41 ed in generale A1, A3 ed anche B0), soprattutto con indici edilizi esagerati. Quei 2,50 mc/mq, già introdotto dalle amministrazioni precedenti, si presta appunto a trasformare delle A in C in modo del tutto subdolo e pure a stravolgere le B0 (che addirittura hanno 4 piani);
- Se l’intervento presente si contestualizza anche con l’altro P.A.C. che sorgerà dirimpetto denominato ”Corte Grigoletti”, portatore anch’esso di altri 4.550 mc., si può desumere che nel giro di poco tempo il centro di Fontanafredda, vicino alle ville Pierozan (ora Cimolai-Le Maout) e Zilli, al locale Fassina, alle “fontane di risorgiva” ci sarà un pesante impatto ben 16.100 nuovi mc. di cemento.
- Vale la pena di dire anche che, in questa precaria situazione di mercato, le aree potrebbero trasformarsi in cantieri senza fine o in costruzioni che non troverebbero dei compratori.
- Le aspettative in capo ai proprietari, di poter sfruttare a pieno le proprie aree, sono comprensibili ma vanno inquadrate ancor di più nella chiarezza di progettualità e di normativa delle amministrazioni. Queste non possono prestarsi, anche inconsapevolmente, per carenza di corretta pianificazione del territorio o per sottovalutazione degli effetti di lacunosità normativa, ad operazioni di privati che compromettano irrimediabilmente la bellezza e la vivibilità dei nostri luoghi. Il mantenimento di armonia e di pregevolezza è anche un fatto economico importante nel medio lungo periodo.
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